Città del Vaticano, 9 settembre 2019. - Mons. Vincenzo Paglia, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita, è negli Stati Uniti dal 2 settembre. La visita si inserisce nella preparazione della prossima Assemblea della Pontificia Accademia per la vita, fissata dal 26 al 28 febbraio sul tema dell’Intelligenza Artificiale ed ha per interlocutori Microsoft ed IBM.
Negli Stati Uniti mons. Paglia ha avuto un primo appuntamento il 3 settembre con gli studenti e i docenti della Loyola Marymount University (Los Angeles) sul tema della Bioetica Globale. In questa occasione mons. Paglia ha illustrato i temi trattati da Papa Francesco nella Lettera Humana Communitas, pubblicata a gennaio di quest’anno in occasione dei 25 anni dalla istituzione della Pontificia Accademia per la Vita. Nella sede della Loyola Marymount University. Mons. Paglia è stato presentato a docenti e studenti dal prof. Roberto Dell’Oro, Direttore del Centro di Bioetica e Accademico della Pontificia Accademia per la Vita. Testo integrale di mons. Paglia.
Nel suo ampio intervento tra l'altro mons. Paglia ha sottolineato che "Nella sua lettera, il Santo Padre ha cercato di darci una base teologica così solida e amorevole per il lavoro dell'Accademia che saremo in grado di affrontare e superare le preoccupazioni e le esitazioni che hanno accolto la rinnovata struttura dell'Accademia (e si potrebbe aggiungere la sua entità gemella, l'Istituto Giovanni Paolo II). Pertanto il mio messaggio oggi è che per comprendere la missione che il Santo Padre ha dato all'Accademia e all'Istituto, dobbiamo capire che mentre la scienza e la tecnologia contribuiscono al bene generale dell'uomo e alla realizzazione del piano di salvezza di Dio e che i nostri membri e programmi continueranno a offrire soluzioni a specifiche preoccupazioni della società, ora dobbiamo lavorare in modo più ampio, verso una comprensione, un apprezzamento della vita stessa, che è la grande espressione dell'amore che è Dio.
Come primo passo molto pratico, dobbiamo rassicurare i nostri amici e i nostri nemici, che non allenteremo mai la nostra determinazione a proteggere e promuovere la vita umana dall'inizio alla fine dei suoi giorni terreni ; e li vogliamo rassicurare: il nostro dialogo con chi non condivide la nostra comprensione dell'amore fecondo di Dio e della natura della famiglia umana e delle sue sfide, non significa che stiamo abbandonando l'ortodossia cattolica. Con ciò, tuttavia, dobbiamo anche chiarire che il Papa vuole che l'Accademia e l'Istituto allarghino il loro raggio di riflessione, non limitandosi ad affrontare situazioni specifiche di conflitto etico, sociale o giuridico. Il Papa ci chiede di articolare un'antropologia che ponga le premesse pratiche e teoriche per una condotta coerente con la dignità della persona umana. Il Papa ci chiede un'antropologia che disponga degli strumenti per esaminare criticamente la teoria e la pratica della scienza e della tecnologia mentre interagiscono con la vita, il suo significato e il suo valore. Inoltre, l'Accademia in particolare deve diventare sempre più un luogo di incontro e dialogo competenti e rispettosi tra gli esperti, compresi quelli di altre tradizioni religiose, nonché i sostenitori delle visioni del mondo che l'Accademia deve conoscere meglio per ampliare i suoi orizzonti".
Città del Vaticano, 9 settembre 2019