Assemblea Generale 2016

Le virtù nell'etica della vita

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Il 3-4 Marzo 2016, la Pontificia Accademia per la Vita ha tenuto in Vaticano la XXII Assemblea Generale dei Membri, connessa con il Workshop chiamato "Le virtù nell’etica della vita".

“La persona umana, con la sua ragione, è capace di ri-conoscere sia la dignità profonda ed oggettiva del proprio essere, sia le esigenze etiche che ne derivano. L’uomo può, in altre parole, leggere in sé il valore e le esigenze morali della propria dignità. Ed è lettura che costituisce una scoperta sempre perfettibile, secondo le coordinate della “storicità” tipiche della conoscenza umana” (Giovanni Paolo II. Discorso ai partecipanti all’assemblea generale della Pontificia Accademia per la Vita, 27. febbraio 2002).

 

Ogni uomo è dotato di una disposizione naturale a conoscere sia i principi fondamentali della legge morale naturale, che risuonano nel suo cuore chiamandolo sempre a fare il bene e ad evitare il male (cfr. Gaudium et Spes, n.16), sia le norme per l’agire concreto in vista della realizzazione del bene morale. Tuttavia, la determinazione delle norme morali (come quelle che riguardano la tutela e la promozione della vita umana) e la loro concreta attuazione possono risultare difficoltose, anche a causa dei condizionamenti culturali e personali che caratterizzano la “storicità” del vivere di ciascun individuo.

La proposta di alcune teorie morali assai diffuse nel campo dell’etica della vita (principialismo, consequenzialismo, etica della situazione, ecc.) non riescono ad offrire una prospettiva idonea ad attuare una corretta deliberazione, che garantisca da un lato il fondamento nella legge morale naturale, e dall’altro la reale rispondenza alla situazione concreta. Esse, inoltre, tendendo a ridurre l’agire morale ad una mera applicazione di principi e norme, rivolgono l’attenzione piuttosto sull’azione e non sull’agente morale.

Si pone, pertanto, in modo centrale la necessità per quanti quotidianamente operano nell’ambito della cura e della ricerca di avere criteri certi di riferimento, non solo per quanto riguarda i principi fondamentali, ma per quel che è il cuore dell’azione, ovvero la deliberazione.

Sia in ordine alla conoscenza che all’agire, di grande aiuto risulta la prospettiva dell’etica delle virtù morali, intese come disposizioni acquisite a compiere un determinato bene. L’etica delle virtù implica un progetto unitario di vita orientata intenzionalmente al suo fine intrinseco, sulla base di una gerarchia di valori, e disposta al riconoscimento e al conseguimento dei fini-beni delle attività umane. Le virtù morali, infatti, essendo l’habitus di scegliere ciò che è bene per l’uomo in concreto, perfezionano l’agente morale e concretizzano nella pluralità delle esperienze umane (e, quindi, anche professionali) le istanze di universalità e di completezza proprie dell’agire morale, informando in modo particolare la deliberazione, di cui la prudenza è eccellenza, e portando a compimento la legge naturale a livello dell’agire pratico.

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