The End of the World? Crises, Responsibilities, Hopes

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 Press Conference - Holy See Press Office - March 3, 2025

Abstracts - Lectures and Posters

Pope Francis' Message - Messaggio di Papa Francesco:

 Nell’Assemblea generale di quest’anno vi siete proposti di affrontare la questione che oggi viene definita “policrisi”. Essa riguarda alcuni aspetti fondamentali della vostra attività di ricerca nel campo della vita, della salute e della cura. Il termine “policrisi” evoca la drammaticità della congiuntura storica che stiamo vivendo, in cui convergono guerre, cambiamenti climatici, problemi energetici, epidemie, fenomeno migratorio, innovazione tecnologica. L’intreccio di queste criticità, che toccano contemporaneamente diverse dimensioni della vita, ci induce a interrogarci sul destino del mondo e sulla nostra comprensione di esso... Italian Giapponese

RELAZIONI

Guido Tonelli - The vision of the world we live in

Sarah Johnson - Life as we don't know

François Euvé - Co-creation and evolution of the human

Jan Zalasiewicz - Julia A. Thomas - The 'Anthropocene' debate and its ramification for humanity

Ian Tattersal - The uniqueness of the human species

Sheila Jasanoff - Conversation on Life: the Global Observatory for Genome Editing

Henk ten Have - The educational perspective

Hans Kluge - The health perspective

 

 

 VIDEO

 


Un dibattito e dialogo tra Premi Nobel.

Risposte alle domande del pubblico.

Durante la 30a Assemblea Generale della Pontificia Accademia per la Vita sul tema La fine del mondo? Crisi, responsabilità, speranze, un gruppo di studiosi e premi Nobel si è riunito per rispondere alla domanda: cosa e chi salverà il mondo?

Katalin Karikó, Premio Nobel 2023 per la Medicina, si è soffermata sul tema della disinformazione in ambito scientifico e medico, sottolineando la necessità di educare il pubblico al fine di prevenire la diffusione di questa disinformazione. Ha sottolineato la necessità di lavorare insieme per raggiungere questo obiettivo e la necessità di fonti affidabili da cui la gente comune possa apprendere le questioni scientifiche. Ha sottolineato che dobbiamo concentrarci su ciò che si può fare per non sentirci frustrati durante questa lotta.

Paul Romer, Premio Nobel 2018 per le Scienze Economiche, ha iniziato il suo intervento elogiando il grande progresso tecnologico di cui gli esseri umani hanno goduto negli ultimi anni. Tuttavia ancora oggi moltissime persone sperimentano la disperazione e la mancanza di uno scopo. Ciò dimostra che, sebbene la tecnologia possa offrire opportunità, è comunque essenziale disporre di sistemi di valori forti che indichino alle persone come dovrebbero vivere. Romer ha sottolineato la necessità di disporre di mezzi efficaci per intervenire sui valori dei cittadini, riportandoli a un sistema in cui ciascuno pensa a come le proprie azioni influenzeranno gli altri. Per Romer, il fatto che le persone partecipino alle organizzazioni non profit è fondamentale perché aiuta a costruire questi buoni valori nella società. Ha anche ricordato al pubblico di essere paziente con le persone che lavorano per cambiare i valori della società in modo positivo.

Giuliano Amato, Presidente del Consiglio dei Ministri italiano dal 1992 al 1993 e dal 2000 al 2001, ha iniziato il suo intervento lamentando il fatto che, in politica, l'enfasi sulla cooperazione internazionale è stata ampiamente sostituita dall'enfasi sulla sovranità nazionale e sul dominio del più forte. Per Amato, gli esseri umani devono reintegrare questa idea di cooperazione e cercare di risolvere i problemi futuri e non solo quelli presenti in politica. Amato ha anche elogiato il lavoro delle organizzazioni non profit in Italia, che aiutano a cambiare i valori della società in modo positivo, ed ha  messo in guardia dal problema della disuguaglianza, sottolineandone l'impatto concreto sulla vita di milioni di persone.

In risposta alla domanda "Chi può salvare il mondo?", Manfred Lütz, psichiatra e membro dell'Accademia, ha dichiarato che solo Cristo può salvare il mondo; gli esseri umani non possono salvare se stessi. Ha sottolineato l'importanza della psicologia per orientarsi in un mondo pieno di autocrati e per empatizzare con la sofferenza dell'individuo. Secondo Lütz, dobbiamo salvare il concetto di dignità umana e promuovere la compassioneed ha sottolineato l'importanza della bellezza, affermando che l'arte permette agli esseri umani di sperimentare la vita eterna mentre sono ancora sulla terra.

Il cardinale Carlos Castillo Mattasoglio, arcivescovo di Lima, Perù, ha esordito notando che la Bibbia presenta molte crisi apocalittiche simili a quella che gli esseri umani stanno vivendo ora. Tuttavia, nella Bibbia, dove c'è una crisi, c'è sempre anche una soluzione. Il cardinale ha ribadito che la Chiesa non dovrebbe limitarsi a insegnare i precetti della fede in modo mnemonico, ma dovrebbe affrontare l'evangelizzazione come un processo sinodale di accompagnamento. Ha sottolineato il ruolo della religione nel formare le coscienze politiche per promuovere la dignità umana. Il Cardinale ha concluso il suo intervento affermando che la parte più importante dell'esperienza di fede è il dono della bellezza e che bisogna porre rimedio a ciò che nella vita ostacola l'esperienza della bellezza.

Trascrizione Tavola Rotonda: prima parte - seconda parte

(Riassunto e Trascrizione a cura di Kathleen Farnan, Notre Dame University – Rome)

 

 

THE END OF THE WORLD? CRISES, RESPONSIBILITIES, HOPES - 1

L’immagine-guida scelta per questo incontro è Noé che libera la colomba, Mosaico della Basilica di San Marco (Venezia – Italia).

 


Elaborazione grafica e foto: Emanuele Rinaldi.


Il 3 marzo, mattina, prima di iniziare i lavori della XXX Assemblea Generale, gli Accademici e lo staff della Pontificia Accademia per la Vita si sono incontrati in Piazza San Pietro, per attraversare la Porta Santa in un pellegrinaggio giubilare. Subito dopo, c'è stata la messa nella Cappella del Coro, nella Basilica di San Pietro, presieduta dal Cardinale Peter Turkson. Riprese: Vatican Media.


Apertura dei lavori: Mons. Vincenzo Paglia


Premio Custode della Vita e Considerazioni conclusive di Mons. Vincenzo Paglia.


Il 3 e 4 marzo, in Vaticano, Premi Nobel, planetologi, fisici, biologi, paleoantropologi, teologi, storici, si riuniscono e discutono nel Convegno internazionale organizzato dalla Pontificia Accademia per la Vita, sul tema “The end of the world? Crises, responsibilities, hopes”.

Alcuni tra i temi che vengono sviluppati:

1. La biologia, la planetologia, la fisica ci interrogano. La vita si può sviluppare solo nelle forme che conosciamo? O l’esplorazione planetaria potrà dirci qualcosa di nuovo ed allargare le nostre conoscenze ed il nostro concetto biologico di vita? Dall’infinitamente grande dell’universo, ai mattoni della fisica quantistica dell’infinitamente piccolo, in che modo cambia la visione del mondo e la posizione dell’umanità nel mondo stesso?

2. Le scienze della Terra. Si parla di Antropocene, come di una nuova epoca geologica. La Terra è diventata più calda, e più inquinata. Cambiamenti legati alla crescita numerica della popolazione, all’industrializzazione e alla globalizzazione. Sono irreversibili? Minacciano la vita della stessa nostra famiglia umana? È un dibattito aperto.

3. L’antropologia e la linguistica. Popoli e culture sul pianeta hanno in comune la capacità linguistica e di pensiero astratto. Non si potrebbe partire da qui, come specie umana, per fare un passo avanti e iniziare a parlare di spirito umano unico?

4. Genetica e biologia molecolare. Lo sviluppo delle conoscenze scientifiche e tecnologiche, deve interagire con i diversi settori della conoscenza: giuridici, politici, religiosi. Verrà presentata in questo senso l’esperienza del Global Observatory for Genome Editing.

5. Ambiti educativi. Un tema centrale riguarda l’educazione delle giovani generazioni. Parlare del futuro è importante, a patto di conoscere il passato e comprendere il presente, senza cedere alla rassegnazione o alla resistenza al cambiamento. È necessario un impegno congiunto per ispirare i giovani a pensare creativamente al loro futuro e per insegnare loro a sperare.

6. Teologia e Scienze Umane. L’ecologia racconta che umanità e natura sono in connessione. L’azione divina, per i credenti, si sviluppa all’interno della dinamica delle relazioni umane e della storia. Dobbiamo ripensare la creazione come co-creazione. Dobbiamo pensare la nostra presenza nel mondo secondo il monoteismo cristiano trinitario, non secondo il monoteismo individualista che afferma il primato del mio Io a scapito degli altri. Solo insieme ci salviamo. Da soli affondiamo.