Mons. Paglia a Barcellona parla della Cura del Creato
Nell'ambito della Regata Culturale dell'America's Cup che Barcellona ospita a inizio settembre, il Museo Diocesano del capoluogo farà da cornice, il 9 settembre, ad una tavola rotonda sulla sostenibilità del pianeta alla quale parteciperà il presidente della Pontificia Accademia per la Vita, mons. Vincenzo Paglia.
Tema dell'incontro: "Oceani: bellezza e distruzione. Riflessioni sull'opera di Mandy Barker e il pensiero di Papa Francesco".
Invitato dalla delegazione diocesana di Fede e Cultura dell'Arcidiocesi di Barcellona, mons. Paglia ha dialogato con la fotografa britannica Mandy Barker, che attraverso il suo lavoro artistico promuove un profondo cambiamento nel ciclo globale della plastica, e con il ricercatore del Centro Superiore per la Ricerca Scientifica, dott. Joan Grimalt. Il dibattito è stato moderato dalla prof.ssa Suor Margarita Bofarull i Buñuel, rscj, delegata diocesana per la Pastorale Fede e Cultura.
Mons. Paglia ha sottolineato nel suo intervento che:
"È urgente delineare un nuovo umanesimo che chiamerei planetario. E’ un umanesimo che fa della cura delle relazioni tra gli umani e il creato il suo punto focale. È un umanesimo della interdipendenza tra tutti e tutto. È la condizione nella quale viviamo. Nulla e nessuno è un’isola. Tutti e tutto siamo accolti in quella casa comune che è il nostro Pianeta con la sua Terra, il suo Mare e il suo Cielo. È un dato oggettivo che ci avvolge e ci supera. Ma nello stesso tempo ha bisogno di noi. E, purtroppo, non sempre ne siamo consapevoli. È da questa ignoranza infatti che sgorgano le gravi offese – a volte mortali - sia agli uomini sia alla creazione. La sfida che abbiamo davanti a noi e che non possiamo eludere, è trasformare tale interdipendenza planetaria in una scelta politica, economica, culturale e spirituale per edificare una civiltà del Pianeta che significa convivenza pacifica e globale tra tutti e tutto. Il Pianeta, con la sua Terra, il suo Mare e il suo Cielo, è nelle nostre mani. A noi spetta la responsabilità di realizzare quella comunione globale che porti il Pianeta a divenire la comune Patria. È una sfida epocale. Infatti, come dice Papa Francesco, siamo nel mezzo di un cambiamento d’epoca. Ci è chiesto coraggio e creatività per realizzare quella fraternità globale dalla quale nulla e nessuno sia escluso".