Humanities in Oncology - Conferenza stampa in Vaticano

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Il Presidente della Pontificia Accademia per la Vita, Mons. Vincenzo Paglia ed il Cancelliere, mons. Renzo Pegoraro, il 28 febbraio hanno partecipato alla presentazione della Scuola di Formazione Humanities in Oncology organizzata dal Collegio Italiano dei Primari Oncologici Medici Ospedalieri (Cipomo). La conferenza stampa si è svolta nel Collegio Teutonico in Vaticano. 

Mons. Vincenzo Paglia: "Non posso non fare un cenno al fatto che, malgrado l’imperante mentalità razionalista, c’è un’enorme domanda di guarigione attorno a noi, che spesso si sviluppa lontanissima dalla tradizione cristiana.

Quanta gente oggi va alla ricerca di pratiche magiche, occulte, miracolistiche, astrologiche. Credo che questa affannosa ricerca di protezione, sicurezza e guarigione è una domanda che spesso non trova ascolto.

La domanda di guarigione, anche se spesso è mal posta, non è altro che una grande domanda d’amore. E dobbiamo rispondere, per questo vi incoraggio a proseguire sulla strada intrapresa con questa vostra iniziativa".

Mons. Renzo Pegoraro: "Le Medical Humanities chiedono – impongono – di guardare alla persona nel suo complesso. E la persona malata è indubbiamente fragile sul piano medico e psicologico ed ha bisogno di un sostegno che si faccia carico della globalità dei problemi.

In questo senso le Medical Humanities costituiscono uno strumento di grande aiuto nell’esplorare le dimensioni del vissuto, coinvolgendo anche le diverse modalità espressive, artistiche e narrative, nell’ottica di una visione olistica della persona, del contesto in cui vive, della sua famiglia.

La capacità di esplorare la complessità delle persone, dei vissuti e dei contesti, delle emozioni e dei sentimenti, aiuta i malati e aiuta gli operatori sanitari, a dire i molti significati che assume la malattie e l’essere malati, non solo in termini tecnici, ma soprattutto in termini esistenziali. Oggi, come sappiamo, la cura è sempre più spesso un ‘prenderci cura’, in una alleanza terapeutica quanto mai indispensabile".